Una torta antica, la torta delle rose. Si narra che fu inventata per le nozze tra Francesco II Gonzaga e Isabella d’Este. Piacque talmente tanto che poi divenne parte della tradizione culinaria mantovana.
Di cosa si tratta? Una pasta lievitata e arrotolata in modo da sembrare un cesto di boccioli di rosa, da cui deriva il suo affascinante nome, con un ripieno dolcissimo.
Partiamo dagli ingredienti, allora.
Per l’impasto:
- 600 gr di farina 00
- 3 uova intere
- 1 tuorlo d’uovo
- 200 ml di latte
- 1 cubetto di lievito di birra
- 1 baccello di vaniglia
- 80 gr di zucchero
- 1 pizzico di sale
- 100 gr di burro
Per la farcia:
- 200 gr di burro
- 100 gr di zucchero a velo
Per spennellare:
- 4 cucchiai di panna
- 1 tuorlo d’uovo
Prepariamo la fontana di farina su una spianatoia. Facciamo intiepidire il latte e sbricioliamoci dentro il lievito di birra, aggiungiamo lo zucchero e il pizzico di sale e versiamo il tutto nella fontana di farina, aggiungendo le uova, che sbatteremo leggermente con una forchetta, il burro fuso, e i semi e la polpa del baccello di vaniglia. Impastiamo il tutto a lungo, mettiamo poi l’impasto in una ciotola molto capiente e lasciamolo lievitare almeno un paio d’ora: dovrà raddoppiare.
Passato questo tempo, stendiamo l’impasto con il mattarello fino a uno spessore di mezzo centimetro dandogli una forma rettangolare, poi spalmiamolo con una crema ottenuta sbattendo il burro e lo zucchero a velo. Arrotoliamo la sfoglia dalla parte più lunga e tagliamola in 7 pezzi.
Prendiamo una tortiera da 28 cm e imburriamola e infariniamola. Ora mettiamo le rose di pasta farcita all’interno, cominciando dal perimetro esterno verso l’interno e lasciando qualche cm di spazio tra loro. Lasciamole lievitare per almeno un’ora nel forno spento ma con la luce accesa.
Quando le nostre rose saranno raddoppiate di volume e quindi attaccate una con l’altra, spennelliamole con il tuorlo d’uovo sbattuto con la panna.
Inforniamo a 180 gradi in forno statico per una cinquantina di minuti. Sforniamo e spolverizziamo di zucchero a velo.
Possiamo accompagnarla con un Malvasia Spumante Colli Piacentini.